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Enzo Cucchi

Enzo Cucchi

Enzo Cucchi si è interessato all'arte, più propriamente alla pittura, sin da ragazzo come autodidatta. Ha frequentato, giovanissimo, la bottega di due restauratori anconetani i quali gli hanno insegnato i segreti artigianali dell'uso dei pennelli e dei colori. Si è poi iscritto, verso la prima metà degli anni Settanta, all'Accademia di Belle Arti di Macerata, decidendo di fare della pittura la sua unica professione, dopo avere esordito, e con discreto successo, in ambito creativo come poeta.
Verso la fine del decennio Settanta viene scelto dal noto Critico Achille Bonito Oliva quale componente della linea pittorica da lui stesso teorizzata e denominata "Transavanguardia", nata dalla crisi dell'Arte Concettuale e in poco tempo diffusasi in tutto il mondo occidentale, tanto da restituire all'Italia quella leadership che, nel contesto artistico, aveva posseduto saldamente per cinque secoli (da Giotto a Tiepolo) e che poi aveva passato, nell'Ottocento a Parigi e nel dopoguerra del secondo conflitto mondiale (per un ventennio abbondante) a New York. Gli altri artisti che, con Cucchi, condividono il merito di questo rinnovato successo della creatività italiana, si chiamano Sandro Chia, Francesco Clemente, Nicola De Maria, Mimmo Paladino.
La nuova linea artistica di cui tutti costoro sono esponenti, elabora un linguaggio, sia pittorico che scultoreo, di sapore neo-espressionista. All'interno di essa, la poetica di Cucchi emerge quale scavo nella tradizione popolare vista come un valore primario che lascia tracce incancellabili destinate a diventare segni distintivi delle sue opere pittoriche, dei suoi disegni delle sue sculture, delle sue ceramiche, ma anche delle sue istallazioni, nonché delle scene e dei costumi che realizza per il Teatro.
Il famoso architetto svizzero Mario Botta lo chiama a decorare l'interno della Cappella sul Monte Tamaro. Nel 1986 due grandi mostre ne sanciscono definitivamente il successo internazionale: una al Guggenheim Museum di New York e l'altra al Centro Pompidou (noto come Beaubourgh) di Parigi. Lo stile di Cucchi è costruito su un'atmosfera di misticismo primordiale che oscilla tra una colorazione a tinte violente ed una a tinte cupe e drammatiche, ai confini del tragico. I paesaggi dipinti risultano visionari e densi di mistero; le sue figure si collegano alle memorie ancestrali.
E interpreta, in altre parole, la natura e il mondo, come se le loro immagini provenissero, dopo essere state evocate, dal più profondo strato dell'inconscio. Enzo Cucchi vive abitualmente a Roma, Ancona e New York. Da qualche tempo anche a Morro d'Alba, suo paese d'origine, verso cui lo porta l'attrazione che nutre, sempre più prepotentemente, per le radici popolari e contadine più autentiche.

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