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A CASTELPLANIO IL PREMIO VALLESINA 2016

Sabato 25 giugno si è svolta l'ottava edizione del Premio Vallesina a Castelplanio, Abbadia di San Benedetto dei Frondigliosi

PREMIATI

Lorenzo Brutti (sezione scienze). Nato a Jesi nel 1965, è antropologo titolare a Parigi e specialista della Papua Nuova Guinea dove ha trascorso tre anni per le sue ricerche; in qualità di psicologo clinico esercita come psicoterapeuta privato a Parigi, Marsiglia e La Chatre. È fondatore della società "AL Coaching" operante nel settore dell'organizzazione delle risorse umane e regista documentario. Vive in Francia dal 1991.

Ilenia Mattiacci Capitano dell'Esercito Italiano (sezione professioni). Nata a Jesi nel 1984 è residente a Castelplanio. Arruolata nel gennaio 2005 come volontario in ferma breve presso il 235° reggimento addestramento volontari "Piceno"; in ambito internazionale, ha partecipato in qualità di capo team "female engagement team" all'operazione del provincial reconstruction team XVIII in Afghanistan (aprile-settembre 2012).

Paolo Sabbatini (sezione ricerca applicata). Nato a Jesi nel 1968, è professore associato di viticoltura presso il Michigan State University (USA), si occupa di ricerca applicata e trasferimento di conoscenze per i viticoltori. Le sue attività si concentrano sulla fisiologia della vite in condizioni climatiche fredde. L'obiettivo principale è l'individuazione dei fattori che limitano la crescita e lo sviluppo della vite.

Fabio Biondi, titolare ditta Diatech Lab Line di Jesi (sezione imprenditoria). Nato nel 1996 a Jesi, Diatech è un gruppo leader in Italia nel settore della farmacogenetica e farmacogenomica, discipline che studiano la risposta individuale ai farmaci in base al profilo genetico di ogni singolo paziente e si interessano di come le conoscenze sul genoma umano possano essere utilizzate nello sviluppo di nuovi farmaci.

Alessandro Renzi e frate Francesco Carloni premiati con targa per la sezione attività sociali. Alessandro è nato a Jesi nel 1970: in occasione del suo primo viaggio in Brasile nel 1992 ha modo di verificare, dentro la favela “Rossinha” di Rio, la più grande del Brasile, condizioni non immaginabili di povertà e degrado. Ne resta profondamente turbato e, tornato in Italia, matura gradualmente il convincimento forte e coraggioso a favore di un radicale cambiamento della sua vita. Conosce nel frattempo un frate francescano missionario che da anni vive in Brasile, Francesco “Chico” Carloni nativo di Montecarotto. Nel gennaio 1997 Alessandro lascia Jesi e raggiunge a Salvador di Bahia frate “Chico” impegnato negli accampamenti rurali dei braccianti agricoli e nella lotta per i diritti dei “semterra” contro i grandi latifondisti. Impara il portoghese, vive a fianco di queste famiglie e dei tanti bambini che crescono nelle comunità. Frate “Chico” si ricorda che Alessandro è un bravissimo panettiere e gli affida il compito di aprire delle panetterie comunitarie presso i centri di assistenza missionaria. Il premio ad Alessandro Renzi è stato consegnato da Silvio Pasquini, presidente dell’Associazione Giardino degli Angeli mentre padre Francesco, assente per gravi motivi di salute, è stato rappresentato dalla sorella Rita Carloni.

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